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Ansia generalizzata

Disturbi d'ansia Gorizia

La caratteristica principale del disturbo d’ansia generalizzato è uno stato continuo e persistente di preoccupazione per diversi eventi e situazioni, che risulta eccessivo in intensità, frequenza o durata rispetto alle reali circostanze. Tale stato, non essendo legato a specifiche circostanze, è difficile da controllare e gestire per chi lo sperimenta.

Le preoccupazioni eccessive sono accompagnate da almeno tre dei seguenti sintomi:

  • irrequietezza;
  • facile faticabilità;
  • difficoltà di concentrazione o vuoti di memoria;
  • irritabilità;
  • tensione muscolare, tremori, dolori o contratture muscolari;
  • sonno disturbato (difficoltà ad addormentarsi o a mantenere il sonno, risvegli precoci).

I sintomi somatici che si possono manifestare in questo disturbo sono:

  • bocca asciutta;
  • difficoltà a deglutire;
  • sudorazione;
  • batticuore, extrasistole;
  • brividi dl freddo;
  • nausea;
  • diarrea.

Le preoccupazioni della persona hanno specifiche caratteristiche: sono numerose, si succedono rapidamente, sono accompagnate da emozioni di allarme, di inquietudine e ansia, rappresentano scenari catastrofici futuri che riguardano la propria salute, la vita dei familiari, le relazioni sociali, il lavoro o lo studio, le malattie, le finanze.

Spesso le persone che soffrono d’ansia sono preoccupate per il fatto di avere queste preoccupazioni, e producono pensieri del tipo “…. Non riuscirò a controllare questa preoccupazione; … non smetterò mai di preoccuparmi; …. Starò male o impazzirò se continuerò a preoccuparmi così”. Le preoccupazioni o l’ansia sulle proprie preoccupazioni attivano un rimuginio costante e danno quindi luogo ad un circolo vizioso che aggrava ulteriormente i sintomi e le difficoltà di vita quotidiane.

L’ansia porta la persona a mettere in atto molti evitamenti, per non incorrere nei sintomi spiacevoli che essa determina, causando così una riduzione progressiva delle attività ed un progressivo restringimento dello spazio di vita personale.

Cause

Gli studi empirici individuano come fattori di rischio per l’insorgenza di questo disturbo i seguenti fattori:

  • caratteristiche di personalità (intesa come modo abituale di pensare, reagire e rapportarsi agli altri), sul cui sviluppo incidono sia fattori genetici, che educativi (un genitore non ansioso influisce positivamente aumentando il senso di sicurezza del bambino, mentre un genitore ansioso influisce negativamente in quanto veicola una percezione di pericolosità legata al mondo circostante).
  • stile di pensiero catastrofico;
  • stress associato ad eventi che comportano un cambiamento di vita importante (es. separazione, lutto, cambio di lavoro, esami).

Trattamento

I trattamenti riconosciuti come più efficaci per la cura del Disturbo d’Ansia Generalizzato sono la psicoterapia e la farmacoterapia.
Per quanto concerne la psicoterapia, studi empirici controllati evidenziano come il trattamento cognitivo comportamentale sia il più efficace nella cura del Disturbo d’Ansia Generalizzato.
Il protocollo di cura prevede:

  • formulazione di un contratto terapeutico, che contiene obiettivi condivisi da paziente e terapeuta;
  • ricostruzione della storia del disturbo;
  • formulazione dello schema di funzionamento del disturbo, a partire dall’analisi di recenti episodi nei quali la persona ha sperimentato ansia;
  • psicoeducazione, che consiste nel fornire al paziente informazioni relative al ruolo che hanno le sue credenze nell’insorgenza e nel mantenimento del disturbo;
  • individuazione dei pensieri disfunzionali alla base del disturbo e messa in discussione di tali valutazioni;
  • apprendimento di tecniche per la gestione dei sintomi dell’ansia;
  • esposizione graduale ai pensieri ed agli stimoli temuti ed evitati;
  • prevenzione delle ricadute.


La terapia farmacologica non sempre risulta necessaria, ma viene consigliata, dalla figura specialistica competente, almeno temporaneamente, per le persone che soffrono di un’ansia molto intensa. I farmaci risultano efficaci, ma ricorrendo ad un uso esclusivo della terapia farmacologica è possibile che all’interruzione della loro assunzione i sintomi del disturbo si ripresentino, in quanto le sue cause sono immutate. Curare questo disturbo coi soli farmaci potrebbe equivalere al curare un forte mal di denti facendo un uso esclusivo di antidolorifici: dopo qualche tempo il dolore si può ripresentare poiché non si è agito su ciò che lo ha provocato, ovvero sulla sua causa.

D’altra parte i farmaci, abbassando i livelli di sofferenza soggettiva, creano le condizioni favorevoli per un intervento psicoterapeutico efficace.


Dott.ssa Pamela Rigotti
Psicologa Psicoterapeuta a Gorizia

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Dott.ssa Pamela Rigotti

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