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Psicoterapia dell’età adulta

Psicoterapia dell’età adulta Gorizia

…non ci si libera di una cosa evitandola, ma soltanto attraversandola… - Cesare Pavese

Può capitare a tutti di vivere un momento di blocco rispetto al proprio progetto di vita, o di non riuscire a gestire un momento di intensa sofferenza, pur avendo ottime risorse personali. Situazioni di difficoltà possono insorgere a causa di eventi inaspettati, che accadono in modo improvviso e traumatico (lutti, incidenti, perdita del lavoro…). Oppure accade che in un particolare momento della propria vita ci si ritrovi a fare i conti con il proprio passato, con il riaffiorare di ricordi ed esperienze dolorose non adeguatamente elaborati e risolti. Tutte queste situazioni possono poi diventare terreno fertile per l’insorgenza di disturbi d’ansia, disturbi depressivi o psicosomatici ad esempio.

Con la psicoterapia è possibile risolvere tali momenti difficoltà, attraverso l’analisi della relazione tra situazioni, pensieri, ed emozioni.

Generalmente, il processo di analisi della realtà nell’essere umano parte sempre dalla rilevazione di un segnale o un evento a cui egli cerca di attribuire un significato tra i molteplici possibili. Ma perché analizziamo la realtà e interpretiamo gli eventi? La spiegazione che fornisce la teoria cognitiva è che le persone cercano di dare un senso a ciò che le circonda e organizzano l’esperienza per non essere sopraffatte dalla grande quantità di stimoli a cui sono esposte ogni giorno. Lattribuzione dei significati agli eventi avviene sulla base di alcuni parametri, che definiamo cognizioni. Le cognizioni possono essere viste come le lenti attraverso cui osserviamo la realtà e solitamente sono il frutto di esperienze, di condizionamenti familiari, culturali nonché di caratteristiche personali. Con il passare del tempo, le varie interpretazioni portano allo sviluppo di alcuni convincimenti e apprendimenti, che tendono poi a presentarsi sistematicamente e che possono essere più o meno aderenti alla realtà e più o meno funzionali al benessere della persona. Le cognizioni si possono unire a ricordi ed emozioni, andando a costituire convinzioni molto rigide e radicate su sé stessi, sugli altri e sul mondo, definite schemi maladattivi,, che vengono utilizzate in modo inflessibile e talvolta inconsapevole.

Esse si mantengono nel tempo, auto-perpetuandosi ed attivandosi in determinate situazioni di vita: quando uno schema viene innescato da specifici eventi, i nostri pensieri e sentimenti vengono dominati da esso. Ed è in questi momenti che le persone tendono a sperimentare emozioni negative estreme e sviluppano pensieri disfunzionali che diventano terreno fertile per la psicopatologia. Nonostante ciò, pur essendo fonte di sofferenza, questi schemi vengono mantenuti in quanto rappresentano ciò che conosciamo, ciò che ci risulta familiare. Questo è il motivo per cui risulta talvolta così difficile modificarli autonomamente.

L’obiettivo della psicoterapia è quindi quello di trasformare gli schemi che causano sofferenza in schemi più funzionali e conseguentemente diminuire la pervasività e l’intensità di emozioni e pensieri negativi. Naturalmente si lavora per ottenere anche un cambiamento a livello comportamentale attraverso l’apprendimento di nuove strategie adattive. Attraverso questo triplice lavoro (cognitivo, emotivo e comportamentale) diventa dunque possibile il cambiamento.

Riassumendo, possiamo dire che in un percorso psicoterapeutico l’attenzione del terapeuta è orientata al passato, al presente e al futuro del paziente.

  • Passato: il terapeuta guida la persona nell’individuazione e comprensione dell’origine del suo disagio, favorisce l’elaborazione di eventuali vissuti traumatici che perturbano il suo presente, la aiuta a liberarsi da schemi disfunzionali di pensiero o comportamento appresi.
  • Presente: il terapeuta lavora perseguendo lo scopo di ridurre il disagio nel paziente nel tempo più breve possibile, individuando nel qui ed ora quelli che sono i fattori che contribuiscono al mantenimento della sofferenza e andando a stimolare un cambiamento nel funzionamento psicologico.
  • Futuro: il terapeuta mira al potenziamento delle risorse della persona e a fornirle strategie che le permettano di gestire futuri momenti di difficoltà in modo funzionale, prevenendo così eventuali ricadute.

Personalmente ritengo che uno degli scopi fondamentali del percorso psicoterapeutico sia quello di accompagnare il paziente verso la consapevolezza e conoscenza profonda di sé e di fornirgli tutti quegli strumenti che lo possano aiutare a gestire nel presente e nel futuro le sue problematiche in modo funzionale ma anche a preservare, nel lungo termine, il benessere psicologico ritrovato. Il terapeuta accompagna ed affianca la persona nel momento di difficoltà, ma contemporaneamente si adopera per potenziare in lui tutte quelle risorse personali che le permetteranno, in un momento di successivo, di far fronte in modo autonomo alle situazioni di criticità. In un’ottica di crescita e maturazione personale e in un’ottica di prevenzione delle ricadute.


Dott.ssa Pamela Rigotti
Psicologa Psicoterapeuta a Gorizia

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Dott.ssa Pamela Rigotti

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